Da un argomento giocondo come il precedente, passo ad un altro, senza colpo ferire, o di palla in frasca come si dice a Roma. L’argomento è il rapporto con un'altra persona.
Ho fortunatamente, tanti Amici, (con la A maiuscola) . O almeno li ritengo tali. Dico fortunatamente, perché al contrario di qualcuno, anche gli oneri che gli amici ti danno, cerco di portarli a compimento nel miglior modo possibile, e senza farmeli mai pesare più di tanto. La gentilezza e la disponibilità per loro è quasi sempre, salvo forza maggiore, garantita ad i massimi livelli. Per me l’amicizia è un legame fondamentale con le persone care, avere un amico è accettare tutto di lui, senza provare a cambiarlo. Capire le sue manifestazioni, e guardarle sempre con spirito, anche critico, ma ottimistico.
Un amico caro, molto caro mi ha tradito. Si mi ha tradito nel peggiore dei modi. E la cosa che mi fa più male, è un effetto collaterale che si è venuto a creare. Ovvero, non ho più la possibilità di vedere la piccoletta che ho tenuto a battesimo. Una Stellissima unica, seconda a nessuno.
Il rapporto di amicizia con questa persona è nato nel 1989, precisamente in un viaggio a Napoli. Andavo a Napoli molto spesso, almeno una volta a settimana. Lui mi chiese un passaggio, ed essendo un collega di ufficio, glielo diedi volentieri
Nacque subito un feeling particolare. Questa persona saggia come non mai, ha contribuito e ha fatto parte della mia vita molto più di un fratello. Con lui sono andato in vacanza molto spesso, con lui ho deciso se lasciare delle ragazze. E’ stato partecipe, consigliandomi positivamente su un milione di aspetti, dalla casa al matrimonio, dalle auto, alle moto, dalle biciclette al semplicissimo portatile.
Appassionato ma non stressato dalla pesca abbiamo passato insieme delle vacanze bellissime, Lampedusa, Grecia, Giglio, Sardegna, Puglia, Ponza etc.
Che io abbia un carattere clamorosamente particolare, più di una volta l’ho accennato. Gli errori in giovinezza sono stati soprattutto dettati dall’impulsività. Lui credo abbia sempre sopportato in silenzio, malgrado più di una volta, in nome dell’amicizia, mi sarei aspettato un dibattimento, un confronto, alle situazioni difficili che immancabilmente si sono create tra noi. La persona di cui vi parlo è più grande di me di sei anni. Ha un carattere chiuso e introverso in molti aspetti di vita, sciolto, affabile in altri. Soprattutto quando è coadiuvato da amici, la classica schiettezza campana, il detto calzante, che solo la loro borbonica cultura ha, fanno breccia su qualsiasi animo, facendo ridere a perdifiato, o a far pensare come nessun filosofo può farti fare. Questa persona ha un bagaglio culturale di informazioni che spaziano dall’astronomia alla filosofia, dalle auto alla botanica. Quasi laureato in Agraria (avete presente ingegneria aerospaziale ? beh è una quisquilia in confronto), laureato in Economia, e anche lui da poco a terminato un master in criminologia.
A questa persona, devo molto. Grazie a lui mi sono laureato, mi ha trasportato, incitato nei momenti difficili, ed anche io a lui, facendolo sentire sempre molto importante per me.
Ormai sono tre anni che non ci parliamo. Il rapporto è ancora più difficile a causa del fatto che lavora con me, nella stessa stanza, la distanza che ci divide, è una scrivania. Ci limitiamo ad un buongiorno e un buonasera, non chiamandoci nemmeno più per nome. L’unica volta in questo lungo periodo che ci siamo parlati, quasi come una volta, è stato quando gli è venuto a mancare un genitore.
Da cosa è nato questo silenzio ? Si stenta a credere, ma davvero non lo so. Veramente, lo giuro. Il giorno dopo della laurea in economia di internet, lui non mi ha parlato più. Insistendo e chiedendo i motivi, le risposte sono sempre state blande e schive. La frase classica ‘ nulla non ho nulla ‘, ma non spiegava l’atteggiamento. Ho scritto anche cinque e-mail, non ho avuto mai risposta. Ho chiesto alla moglie, la quale, mi ha liquidato ‘Sono cose vostre io non voglio entrarci ’ . Palesemente, non gli fregava nulla di aiutarmi a sistemare la faccenda. E’ dovuto, anche per dovere di cronaca, di parlare della moglie del mio ex amico. La moglie del mio ex amico è un po’ strana. E’ tedesca, precisissima, ma solo per le cose che gli interessano. E’ facile a dire le bugie. E credo abbia vissuto il nostro rapporto di amicizia con enorme gelosia. Qualsiasi cosa lui dicesse a me, e lei non sapeva, alzava sempre degli enormi casini. La gelosia è una brutta bestia, in tutti i campi, sia in rapporti di coppia che in amicizia. La tedesca ha sempre aborrito che suo marito studiasse per una laurea, paventando scuse indicibili, mettendogli bastoni fra le ruote e rendendogli non facile la vita universitaria a distanza. Ricordiamo che eravamo studenti lavoratori a Roma e dovevamo andare a fare esami a Forlì. Quasi sempre dovevamo partire alle quattro di mattina perchè non era possibile arrivare nella città la sera prima. Se avevamo gli esami in più giorni intervallati da un giorno di non esame, si doveva tornare a Roma per poi ripartire due giorni dopo alle quattro di mattina. Ma non è solo questo, lo stress era comunque martellante anche ogni giorno tra latte, pane e spese rapide comunicate magari alle 19:59 ovvero un minuto prima che i negozi chiudessero. La propensione alle bugie si è manifestata più volte in maniera plateale, con messaggi mai ricevuti sul cellulare, o con comunicazioni false. Una di questa che ha fatto rompere i rapporti con lei, è stato quando ha organizzato una festa per la Stellissima, mentre a noi a ha detto che non avrebbe fatto nulla. La giustificazione è stata che siccome io ero in rotta con il marito, non ha reputato necessario invitare nemmeno la mia compagna. Noi alla Stellissima siamo veramente attaccati. Proprio ieri, l’ho rivista dopo un anno ed è cresciuta molto, davanti a lei mi sono trattenuto, ma dopo le lacrime mi sono sfuggite in un attimo di mia intimità. Con il mio ex amico non credo ci sia più nulla da fare. La rottura dell’amicizia mi ha fatto passare un periodo di stress, dove in quel periodo, prima che mettessi l’animo in pace, mi sono uscite verruche e caduti capelli. Ora so che non c’e’ più nulla da fare, non riuscirei a perdonare il torto subito nemmeno se stavolta venisse lui da me. Non riuscirebbe mai a spiegarsi, non lo ha fatto prima, non lo farà mai. Ripeto, avrò delle colpe, non so quali ma sicuramente ce le ho, ma in nome dell’amicizia a cui credevo molto, avevo il diritto di conoscere dove avevo sbagliato. Così non è stato.
Se un giorno ci riparleremo, non sarà per amicizia, anche se lui lo vorrà, ma solo per puro opportunismo, ovvero quello di poter rivedere più spesso la Stellissima.
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1 commento:
So cosa si prova quando un amico senza un perchè non ti rivolge più la parola...
Lo so perchè dal 20 dicembre una mia cara amica ha fatto questo con me...
Nessuna risposta, non dico esauriente, ma quanto meno sensata, niente di niente..
Dico però che magari non tutto è perduto e che forse se un giorno il tuo amico, o meglio fratello (viste le esperienze vissute insieme) riacquisterà il lume della ragione, e magari ti darà delle spiegazioni...
Metterei da parte la gelosia della moglie, se non altro perchè se uno ad un rapporto di amicizia ci tiene, non ci sono mogli, che reggono...
Dai tempo al tempo... e non precluderti mai niente...
bacetti
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