Ricordo ancora quel giorno. Difficilmente assumo un aria di superficialità, quel giorno lo feci. Avete presente quando una persona snob “guarda” qualcuno ? bene, proprio questo è stato il mio atteggiamento. Essendo raro questo mio comportamento, mi rendo immediatamente conto di ciò che sto facendo, l'espressione che assumo, e automaticamente scatta un esame interiore. E’ uno stato d’animo che mi pervade quando "devo" difendermi, non so da chi o da che cosa, ma capita. Probabilmente, credo sia una forma di timidezza latente, ereditata dagli albori della mia vita, quando guardavo qualcuno, qualcuna, che a senso, non mi avrebbe mai parlato ne tanto meno considerato.
Questa è stata la prima impressione della persona di cui racconterò in seguito.
A caratteri generali, fortunatamente, le cose sono cambiate, decisamente in meglio, la superficialità infantile degli antagonisti spesso e volentieri ha lasciato posto alla razionalità e alla voglia di conoscenza, di conoscersi, di condividere, stati mentali, emozioni con qualcuno.
Qualche volta il demone ritorna.
In risposta alle facili lauree che ormai affliggono il sistema universitario italiano, sono stato costretto ad iscrivermi ad un master, più per riemergere dal substrato dei lupi colti (quinquennali, triennali,biennali e addirittura annuali), che per interesse.
L’ambiente del master, a tratti freddo e riservato, a tratti caldo e amichevole. Quando era accogliente, mi sembrava si basasse su enormi personaggi che paventavano una falsità di quelle rare. Tra i tanti, non posso non citare un buffissimo personaggio, pseudo militare, che si vantava di avere conseguito un numero imprecisato di “specializzazioni”, classica persona stancante che in tutte le classi è sempre presente, con la domanda sciocca o ovvia sempre pronta, che suscitava una ilarità generale, soffocata dal buon senso che ci accomunava. Qualche vamp esemplare vestita di tutto punto, talvolta con acconciature da cartone animato manga, sempre attenta, si accomodava sulla sedia davanti al docente. Immancabili la presenza di “Dottoresse” varie, snob, dalla facile parlantina durante le lezioni, e non ultimo le bionde ossigenate che “se la tiravano”, non posso esimermi di ricordare il giornalista polemico e petulante, sempre in rivolta con qualsiasi pensiero, uno di quei tipi che lo saluti più per non calpestargli i piedi, che per cortesia. Tutti questi personaggi, intervallati da qualcuno anonimo, di certo non aiutavano a rendere piacevole il venerdì pomeriggio e il sabato mattina.
A dir il vero io ed un altro collega, molte volte, “marinavamo” l’ambiente, a causa di impegni lavorativi non posticipabili.
Fu in una di queste lezioni la mia attenzione fu catturata da una persona “particolare”. In prima battuta, sembrava uguale, ma in quel momento, la noiosa lezione, mi fece osservare, con spirito meno critico e sicuramente meno predisposto, il “soggetto femminile”. Aveva un paio di pantaloni neri, una camicetta bianca, con sopra un maglioncino di cotone anch’esso nero, scarpe con tacco, un leggero velo di matita nera sui sopracigli, forse un pochino di terra rossa sulle guance, un rossetto rosso non troppo acceso. Era solamente l’anticipo di una serie di vestiti sobri da donna, mai volgare, mai fuori posto. Ebbi modo durante le brevi pause di tabacco e caffè, di incominciare a “studiare” in maniera meno superficiale, anche il suo carattere, o, almeno ciò che traspariva, dato che la spontaneità era davvero spensierata. Sembrava l’unica vera persona presente..
Sicuramente ebbi modo più di una volta di confermare l’idea positivista che mi ero fatto. Infatti i tratti che la rendevano differente dagli altri personaggi, più o meno presenti, era il comportamento simpatico e spontaneo, effervescente, brioso, sempre “condito” da un sorriso sano, a dir il vero talvolta alla “Sandra Bullock”.
Una pura agitazione, veicolata da una voglia innata di non “rimanere con le mani in mano”, un raro stile di intraprendenza, credo, siano i lati che più sottolineano la sua unicità. Malgrado anche le serie espressioni, ad esempio il momento della discussione dell’elaborato, avevano un non so che di particolare.
La non sempre puntualità nel frequentare le lezioni, permetteva, di osservare le sue movenze, il suo look, appena entrava dalla porta dell’aula. Riuscivo ad osservare pur rimanendo nell’ombra, essendo sempre seduto nelle ultime file.
Una domanda di informatica, e a complemento, un espressione del viso, con un velato maquillage, mi fu posta da lei, la mia disponibilità fu suffragata dallo scambio di e-mail. Con una promessa di aiuto, poi esaudita sul filo del rasoio.
Fortunatamente, non rimane un solo lontano, piacevole, ma non flebile ricordo
Questa estate, mentre sfruttavo i giorni della meritata vacanza, ho ricevuto una e-mail da parte sua, relativa ad una rappresentazione teatrale che è stata rimandata troppe volte, ne sono seguite almeno altre tre. Una suoneria silenziosa di un cellulare è stata tiranna, e non ci ha permesso di rivederci, ma sono convinto che un giorno di questi prenderemo un caffè insieme.
Questa è stata la prima impressione della persona di cui racconterò in seguito.
A caratteri generali, fortunatamente, le cose sono cambiate, decisamente in meglio, la superficialità infantile degli antagonisti spesso e volentieri ha lasciato posto alla razionalità e alla voglia di conoscenza, di conoscersi, di condividere, stati mentali, emozioni con qualcuno.
Qualche volta il demone ritorna.
In risposta alle facili lauree che ormai affliggono il sistema universitario italiano, sono stato costretto ad iscrivermi ad un master, più per riemergere dal substrato dei lupi colti (quinquennali, triennali,biennali e addirittura annuali), che per interesse.
L’ambiente del master, a tratti freddo e riservato, a tratti caldo e amichevole. Quando era accogliente, mi sembrava si basasse su enormi personaggi che paventavano una falsità di quelle rare. Tra i tanti, non posso non citare un buffissimo personaggio, pseudo militare, che si vantava di avere conseguito un numero imprecisato di “specializzazioni”, classica persona stancante che in tutte le classi è sempre presente, con la domanda sciocca o ovvia sempre pronta, che suscitava una ilarità generale, soffocata dal buon senso che ci accomunava. Qualche vamp esemplare vestita di tutto punto, talvolta con acconciature da cartone animato manga, sempre attenta, si accomodava sulla sedia davanti al docente. Immancabili la presenza di “Dottoresse” varie, snob, dalla facile parlantina durante le lezioni, e non ultimo le bionde ossigenate che “se la tiravano”, non posso esimermi di ricordare il giornalista polemico e petulante, sempre in rivolta con qualsiasi pensiero, uno di quei tipi che lo saluti più per non calpestargli i piedi, che per cortesia. Tutti questi personaggi, intervallati da qualcuno anonimo, di certo non aiutavano a rendere piacevole il venerdì pomeriggio e il sabato mattina.
A dir il vero io ed un altro collega, molte volte, “marinavamo” l’ambiente, a causa di impegni lavorativi non posticipabili.
Fu in una di queste lezioni la mia attenzione fu catturata da una persona “particolare”. In prima battuta, sembrava uguale, ma in quel momento, la noiosa lezione, mi fece osservare, con spirito meno critico e sicuramente meno predisposto, il “soggetto femminile”. Aveva un paio di pantaloni neri, una camicetta bianca, con sopra un maglioncino di cotone anch’esso nero, scarpe con tacco, un leggero velo di matita nera sui sopracigli, forse un pochino di terra rossa sulle guance, un rossetto rosso non troppo acceso. Era solamente l’anticipo di una serie di vestiti sobri da donna, mai volgare, mai fuori posto. Ebbi modo durante le brevi pause di tabacco e caffè, di incominciare a “studiare” in maniera meno superficiale, anche il suo carattere, o, almeno ciò che traspariva, dato che la spontaneità era davvero spensierata. Sembrava l’unica vera persona presente..
Sicuramente ebbi modo più di una volta di confermare l’idea positivista che mi ero fatto. Infatti i tratti che la rendevano differente dagli altri personaggi, più o meno presenti, era il comportamento simpatico e spontaneo, effervescente, brioso, sempre “condito” da un sorriso sano, a dir il vero talvolta alla “Sandra Bullock”.
Una pura agitazione, veicolata da una voglia innata di non “rimanere con le mani in mano”, un raro stile di intraprendenza, credo, siano i lati che più sottolineano la sua unicità. Malgrado anche le serie espressioni, ad esempio il momento della discussione dell’elaborato, avevano un non so che di particolare.
La non sempre puntualità nel frequentare le lezioni, permetteva, di osservare le sue movenze, il suo look, appena entrava dalla porta dell’aula. Riuscivo ad osservare pur rimanendo nell’ombra, essendo sempre seduto nelle ultime file.
Una domanda di informatica, e a complemento, un espressione del viso, con un velato maquillage, mi fu posta da lei, la mia disponibilità fu suffragata dallo scambio di e-mail. Con una promessa di aiuto, poi esaudita sul filo del rasoio.
Fortunatamente, non rimane un solo lontano, piacevole, ma non flebile ricordo
Questa estate, mentre sfruttavo i giorni della meritata vacanza, ho ricevuto una e-mail da parte sua, relativa ad una rappresentazione teatrale che è stata rimandata troppe volte, ne sono seguite almeno altre tre. Una suoneria silenziosa di un cellulare è stata tiranna, e non ci ha permesso di rivederci, ma sono convinto che un giorno di questi prenderemo un caffè insieme.
Saluti.
3 commenti:
Interessante il modo in cui vi siete conosciuti, davvero "al di sopra di ogni sospetto"....
Le persone migliori, in fondo, sono quelle che apparentemente ti sembrano normali...
Te l'ho sempre detto: Le persone speciali sono quelle che dicono cose normali.
Ricordi?
Te lo dissi ai parioli, in second life, e tu all'inizio ci rimanesti un pò male :-P...
Spero che il caffè con l'amica sia piacevole davvero... ma attento ai segugi :-D
Baci
..curiosa la descrizione e...anche il ricordo del suo abbigliamento...chissà se la sua indole è coerente con il ritratto che ne hai fatto!
Piacevolmente sorpresa.
Sono sicura che anche lei avrà un immagine altrettanto positiva di te.
Ti abbraccio.
...a dir la verità la rilettura di questo post a distanza di più di 2 anni ha suscitato in me alcune emozioni e ricordi...
...tanti cambiamenti....
ma nuovamente ti saluterei abbracciandoti...forse solo più forte.
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