
Il sole e la luna splendevano nei suoi occhi. Ma anche il fuoco della gioventù. Raccolto piccolissimo, subito fu il benvenuto. E’ arrivato a casa che aveva tre mesi, non ebbe paura quando uscì dallo scatolone. Lo volevo nero, era importante, arrivò per caso di notte, doveva essere un’adozione temporanea, ma senza dubbio, entrò subito nella famiglia. Solo l’altro, che abbiamo, non lo guardava di buon occhio, e sicuramente disse “ecco i giovani d’oggi”. Ci seppe ricompensare subito. Il suo arrivo in un momento particolare della vita, fu un ottimo palliativo, sopratutto per il mio stato d’animo. La sua vicinanza, la sua intraprendente presenza, il suo calore, il suo farsi sentire, i suoi primi passi verso la libertà non era solo compagnia, ma affetto. Riempiva le mie giornate, alternava al gioco il sonno, ma sempre pronto a farti fare un sorriso, a dargli una carezza. Mai schivo, indiavolato talvolta, saltava dappertutto riuscendo ad evitare oggetti fragili, che poi comunque rompeva. Infallibile portiere, rilanciava la palla sempre nella mia direzione. Buste, valige,zaini e scatole… sua dimora preferita, incuriosito da un rubinetto aperto, dalla centrifuga di una lavatrice, da una scala a pioli per salire su uno scaffale. I posti preferiti, di suo dominio, li cedeva solo in cambio di un gioco. Guardava farfalle notturne volteggiare per aria, con occhi vispi e attenti. Lo chiamavi, ti raggiungeva, lo cacciavi, si sdraiava, lo sgridavi, si offendeva. Dormivi, dormiva con te. Amante dell’aria climatizzata, del video “Sixty Tons”, della palla rossa, ma non di quella gialla. Stimatore assoluto della tastiera del computer, il ticchettio dei tasti dolce e inspiegabile musica per le sue orecchie. Il puntatore del mouse, un piccola mosca da catturare…
Il carattere opportunista, caratteristica peculiare dei gatti, con lui è stata largamente smentita, non stava con noi per il mangiare e le cure, stava con noi perchè ci voleva bene.
Sette mesi con lui, sono bastati per lasciare un segno indelebile nel mio cuore. L’ho accompagnato io a fare i primi passi verso la libertà. Titubante e guardingo, si affacciava dalla scalinata e ogni giorno vinceva la paura del prossimo scalino. Fino ad arrivare in strada, fino a zampettare sotto i box o sul giardino.
La sera sul tetto guardava dall’alto chissà che, le sue fusa si udivano anche per telefono e te le faceva appena sentiva la mia voce.
Questo era il mio gatto, e ieri sera me lo hanno ucciso, qualche avventato corridore di auto, lo ha centrato. E’ morto da solo, senza una mia o altrui carezza, forse sul colpo. Ieri l’ho salutato come al solito, era vicino a me nel box mentre prendevo lo scooter, al solito gli ho dato da mangiare e da bere. Era un appuntamento ormai fisso, e il mangiare era una tattica per poter chiudere il garage più in fretta.
Oggi, anzi poco fa, l’ho seppellito, ho pianto, davvero, come un bambino, come un adulto. Era da tanto che non lo facevo. Lui le mie lacrime se le è meritate.
Non ero solo affezionato a lui, gli volevo bene. Stamattina l’ho seppellito sorridendogli, non credo sia andato in un posto migliore, probabilmente se non gli avessi voluto bene come gli ho voluto, a quest’ora sarebbe vivo. Si, se lo avessi relegato, a gatto casalingo, senza mai uscire, ora sarebbe vivo, sarebbe egoisticamente ancora con me, ma non avrebbe assaporato la possibilità di andare …
Con i "se..." e con i "ma...", non va avanti il mondo.
Chissà se il responsabile di ciò, conosce questo dolore, chissà se un giorno lo conoscerà. Solo una cosa vorrei dirgli, mi hai dato, ci hai dato una coltellata in petto, e non te l’auguro. Il mio stato d'animo, umore, sensazione, è che è venuto a mancarmi un parente stretto.
Sembra esagerato… no, credetemi, l’amore e il bene che si possono dare ad un animale, può essere uguale o diverso a seconda dei casi, ma non meno intenso a quello dato ad un essere umano, talvolta di più, nessun animale ha, e fa cattiveria, per il puro gusto di farla.
Ciao Oplonti, ciao gatto mio, ciao amico mio, può darsi che ci rivedremo.
(20 dicembre 2006 - 10 agosto 2007)
3 commenti:
Sono sconvolta io... posso solo immaginare quanto lo sei tu....
Sto piangendo tanto, perchè Oplonti, anche se non l'ho mai toccato, lo conoscevo pure io... gli ho mandato le carezze in webcam... e tu gliele hai fatte per me...
Mi ha pure scritto con la tastiera del tuo pc...
Non riesco a crederci...
Non auguro del male a chi lo ha ucciso, ma gli auguro solo di provare almeno la metà del terribile dolore che stai provando...
L'ho provato anche io, mi hanno avvelenato un cane di sei mesi, due anni fa, perchè abbaiava e disturbava i vicini....era femminuccia...
E come te, l'ho seppellita... e l'ho fatto vicino a quella che era la sua gabbia...
Piansi tanto, ma poi di lei mi rimase un dolce ricordo...
In questo momento ti vorrei stringere fortissimo,fino a farti male, te lo dico col cuore in mano e con tutta la sincerità del mondo...
Vorrei asciugare le tue lacrime con mille carezze e tenerti stretto a me per rubare dal tuo cuore un pò del dolore cheper farti soffrire di meno..
Vorrei sentirti, non so se posso, non so se è il momento...non so niente...
Però mio tenero orso, ti penso in ogni istante... e se ti senti morire per il dolore, trasmettimene un poco a me, perchè pure di sentirti sorridere, sarei disposta a qualsiasi cosa...
Ti abbraccio come non ho mai fatto e con tutta la forza che ho...
Oplonti non vorrebbe vederti piangere, nè a te, nè a me...
Ti voglio bene tando tanto tanto tanto tanto e di più....
Io ti sono accanto e ti tengo la mano, forte forte, non avere paura di piangere, fallo adesso, ma poi basta, riavvolgi il nastro e pensa alle cose positive che ti ha dato...
Mi dispiace solo di una cosa, che piu volte ti ho chiesto di tirargli la coda... però so che Oplonti capiva che era un gioco....
Una profonda carezza sul cuore mio Orso triste.
L'ho riletto questo post, l'hai modificato: parli al plurale e non al singolare ("noi" e non "io")come nella prima stesura...
E poi l'aggiunta del fatto che Oplonti è arrivato "di notte e all'improvviso".. e ancora della frase "con i se e con i ma il mondo non va avanti", frase in cui io credo profondamente...
Devo essere sincera? Posso essere sincera?
Si, so che devo e posso farlo con te.
Sarà che io "ricevo" di più dalle cose scritte di getto, nel senso che mi comunicano di più le emozioni, però, dalla prima stesura trapelava quel quid in più..
Forse era l'emozione del momento, forse perchè lo avevi scritto di getto, non lo so, so solo che questa seconda versione è sicuramente scritta più con la testa che col cuore...
Baci.
Mi hai fatto stringere il cuore.
Piango per te.
La libertà donata è atto d'amore e di rispetto. Rispetto verso una creatura "pura" di cui risultava impossibile prevederne il futuro, un futuro che nessuno poteva controllare e salvaguardare.
Sai qualche mese fa hanno avvelenato Leo, sono stati i giorni più terribili della mia vita. Piangevo in strada come una disperata ignorando ciò che avessi attorno. E' stato un periodo agonizzante ma per fortuna ora si è ripreso.
Non sò come sia possibile poter far del male a creature così innocenti ma purtroppo accadono cose ben peggiori al mondo.
Questo non è di certo un lenitivo per l'anima e un atea come me non è certo in grado di rassicurare su di un inconcreto futuro celeste. L'unica cosa che ti posso dire è che comprendo per quanto possibile l'affetto fraterno che ti ha legato a lui.
Concordo con te nel pensare che di certo l'Amore che si può donare ad una piccola bestiolina non può essere di certo inferiore a quello che si dedica ad un essere umano.
Il mondo degli uomini è governato quasi esclusivamente da cinismo e materialismo. La crudeltà animale è sopravvvivenza. E allora ci si ritrova ad amare coloro che condividono parte del nostro cammino in un modo più silente senza far sì che la loro presenza su questo mondo lasci tracce meno preminanti...almeno per noi altri piccoli esseri umani che abbiamo avuto il piacere di incrociare le nostre strade con le loro.
Non penso che possano servire le mie parole in un momento così terribile ma sappi che ti sono vicina.
Ti abbraccio.
Silvia
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